Sirene

di Giacinto Lombardi
dicembre 2001

Mi domando e penso: andare con le prostitute è un bisogno o un desiderio? O, più correttamente: andare con le prostitute è legittimo o è illecito? E' morale o è riprovevole? E' un diritto o offende qualcuno? E la prostituzione è da tollerare o da combattere?

Sul tema, propongo alla riflessione il seguente passo biblico:

Mentre dalla finestra della mia casa

Stavo osservando dietro le grate,

ecco vidi tra gli inesperti,

scorsi tra i giovani un dissennato.

Passava per la piazza

Accanto all'angolo della straniera

E s'incamminava verso la casa di lei,

sull'imbrunire, al declinare del giorno,

all'apparir della notte e del buio.

Ecco farglisi incontro una donna,

in vesti di prostituta e la dissimulazione nel cuore.

Essa è audace e insolente,

non sa tenere i piedi in casa sua.

Ora è per la strada, ora è per le piazze.,.

ad ogni angolo sta in agguato.

Lo afferra, lo bacia e con sfacciataggine gli dice:

"Dovevo offrire sacrifici di comunione;

oggi ho sciolto i miei voti;

per questo sono uscita incontro a te

per cercarti e ti ho trovato.

Ho messo coperte soffici sul mio letto,

tela fine d'Egitto;

ho profumato il mio giaciglio di mirra,

di aloe e di cinnamomo.

Vieni, inebriamoci d'amore fino al mattino.(...)

Egli incauto la segue,

come un bue va al macello;

come un cervo preso al laccio,

finché una freccia non gli lacera il fegato;

come un uccello che si precipita nella rete

e non sa che è in pericolo la sua vita.

(Proverbi 7, 6-26)

Ciò che mi colpisce di questo passo è il diverso sguardo dell'autore verso l'uomo e verso la donna, mi colpisce la compassione verso il giovane, egli sa che l'uomo, prima di diventare tale, è stato un bambino, ha guardato con

stupore innocente la bellezza discinta spiattellata agli angoli delle strade e ha sognato fantasie da Mille e una notte; nelle solitudine del deserto, nelle silenziose notti stellate di guardia al proprio gregge si è confortato al pensiero di lei, l'ha idealizzata, ne ha fatto una dea, ottenere un appuntamento gli è sembrato una predilezione.

Ma non è così, chi segue il canto delle sirene finisce naufrago contro gli scogli, chi affronta questo percorso ne rimane stregato, alienato, straniato dalla vita reale e non riesce più a comprendere la complessità dei messaggi d'amore né, tantomeno, è più capace di affidarsi a una donna e condividere con lei il proprio destino, sarà invece trafitto al fegato e vivrà nella collera e nel rimpianto.

Diverso, invece, è l'atteggiamento verso la donna, lei, invece, usa la vita come un palcoscenico ove recitare tutti i ruoli che tornano a suo vantaggio, usa sapientemente il corpo e la parola per attirare l'uomo ma il suo fine è il profitto, smarrito il ruolo di madre, diviene avida di costanti conquiste con cui nutrire la sua vanità e riempire la borsa, la sua vita è una recita continua, i clienti sono denaro contante, non vi è alcun sogno, alcuna illusione, alcuna innocenza oramai.

E tutto questo fa a pugni con l'attuale descrizione massmediologica della prostituzione, al sistema oggi, chissà perché? Fa comodo immaginare la prostituta come l'innocente, l'ingenua che dona a basso prezzo l'incanto dei

suoi sensi a caproni senza cuore e senza coscienza, non solo, dato i fenomeni di sfruttamento della prostituzione, il cliente diviene correo della nuova schiavitù, anche se la donna in questione non ha alcun sfruttatore alle spalle ed è contenta del suo lavoro e del suo guadagno, la legge non sa più quale inghippo cercare per perseguire il cliente,

diffamarlo, violare il suo segreto, processarlo davanti ai suoi familiari mentre riconosce alla donna la libertà di potersi prostituire, di intascare il suo milione al giorno come una ladra senza possedere alcuna licenza, né un'iscrizione ad un albo, né un luogo adatto a svolgere il suo lavoro, né tanto meno pagare le tasse. Per la legge la prostituzione semplicemente non esiste per le donne, essa non è né un lavoro né un reato, esiste solo per gli uomini come atto immorale, stuprativo e mafioso.