Demoniaco contrappasso

di Cesare Brivio
settembre 2002

Dunque la gravidanza sarà portata avanti dalle macchine. Forse avranno più rispetto della vita che custodiscono in grembo di quanta non ne abbia avuto il movimento delle donne nella sua feroce spietatezza al riguardo.

Per anni la cultura femminista ci ha urlato in faccia che l'affermazione del sacro nella nascita e sviluppo della vita era niet'altro che un laccio con cui ribadire lo stato di oppressione della donna. Il trionfo di questo movimento si è compiuto quando finalmente hanno potuto gridare in faccia ai maschi - come Rino perfettamente dice - "Inutili! Siete inutili!".

Il concepimento non è che un atto di inseminazione insopportabile nella costrizione alla dipendenza dal rapporto con il maschio. Il maschio una presenza inutile di cui finalmente liberarsi con l'inseminazione artificiale, e comunque una ridicola funzione da monta per una donna autosufficiente in tutto: con pochi dollari ti compri via internet il seme del figlio, per di più scegliendone le caratteristiche.

Il concepito? Un grumo di cellule che non vale l'interruzione della programmata vacanza. La cura dei figli, la crescita della vita alla sua maturità biologica e affettiva? Una insopportabile schiavitù, da delegare agli enti pubblici di assistenza: i depositi per bambini e ragazzi di tutte le finalità e specie. Ma quando si umilia e si annienta l'altro senza colpo ferire, fra gli applausi dei potenti, di solito vale da pena guardarsi alle spalle: de te narratur!

Maternità delle macchine, demoniaco contrappasso.