E se fosse vendetta?

di Rino Barnart
dicembre 2002

Chiamare in causa la vendetta come origine di quel che sta accadendo è troppo facile, banale, squalificante per chi la evochi e perciò anche noi, in queste pagine, abbiamo evitato di farlo. Ci si è limitati ad alludervi, per simulare un certo riguardo, per fingere un minimo di pudore.

Prudenza giustificata la nostra, anche perché le femmine sono da sempre indicate come le prede preferite dallo spirito di vendetta (lasciando stare l'invidia) le sue prime ...vittime e non è bello, non è elegante gettarsi volgarmente su questo cliché, impugnare l’arma di questo luogo comune, risposta semplicistica alla domanda sul perché accada ciò che sta accadendo.

C’è poi il problema degli Innominabili, dando retta ai quali si dovrebbe ammettere senz'altro che è davvero quella la fonte di queste stupefacenti novità e con ciò l’arcano sarebbe subito svelato. Secondo costoro infatti la Storia non è altro che l’epifenomenologia dell’odio, madri del quale essendo l’Invidia, la Paura e lo Spirito di Vendetta, fonti inesauribili del Divenire, carburante degli Avvenimenti. E’ impossibile dargli ragione benché parli a loro favore una controprova: se dal lungometraggio della Storia togliessimo le scene eruttate dall’odio non ci resterebbero in mano che pochi, miseri fotogrammi, spezzoni di un filmetto senza trama e – certamente – privo di quegli effetti speciali che ci incantano.

Nondimeno è giunta l’ora di considerare almeno l’ipotesi che sia davvero la Vendetta la madre di questa rappresaglia mondiale, di questa faida universale, di questa volontà di rivalsa senza fine.

Poiché la vendetta corre a risanare il passato, a pareggiare conti, a saldare debiti, è là, nel passato, che va cercata perché quello è il suo covo. Perciò chi volesse animare di questa invincibile energia un qualche gruppo di umani - che so - un intero Genere contro l’altro, non avrebbe che da costruire, inventare e creare un passato che parli degli infiniti torti, degli innumerabili tormenti e degli sconfinati mali che quella parte del mondo ha subito.

Nessuna difficoltà: gli basterebbe far sua la Grande Narrazione Femminista in tutti i suoi tomi, i suoi capitoli, i suoi paragrafi e somministrarla senza tregua e senza pause alle generazioni nascenti, capillarmente e massicciamente, ogni santo giorno, in ogni luogo, con ogni mezzo.

Perché quella è la storia di un male infinito, infinitamente esteso, infinitamente ramificato e profondo, patito da sempre e dovunque, perpetrato con lucida coscienza dai Predoni della Terra ad annichilazione della Bella Parte del Mondo.

Dove trovare un racconto altrettanto vasto, dettagliato, magnificamente articolato, minuziosamente cesellato, come inventare una storia più adatta all’evocazione di quella grande potenza che si chiama sete di vendetta?

Generosa creatura che ha ricevuto uno e rende cento, che è stata colpita da dieci e restituisce a diecimila.

Nessuno scandalo e nessuno stupore: cosa fareste voi, istruiti e costruiti su quelle inconfutabili verità? Non vi lancereste anima e corpo verso l’Era della Vendetta? Non correreste verso l’agognata ora della resa dei conti? Non diverreste, assetati di Giustizia, sicari di questo antico, giusto e definitivo odio?

Non dareste voi il via alla ritorsione planetaria, alla faida universale?

Plasmata dalla Grande Narrazione Femminista, erede di quel passato, formata nella sola verità che conosco, io, donna innocente del XXI Secolo, è così che farei.

E voi?

Voi, al posto mio, cosa fareste?