Fuori dal mondo?

di Rino Barnart

The time has come

We need a link, cause the time has come, to connect the whole facts happening around and inside us.

We need a link,

to join the words we would have said if an unknown Order had not stopped them on our lips,

to design the gestures we would have done but we did not, as if a Hand - an invisible one - had prevented us,

to unify all feelings we would have felt but we did not, as if an Entity - an invisible one - had stopped us,

to explain the contradictions that our mind can see but the heart can't perceive, the holes of knowledge that our heart can feel but our mind doesn't understand, as if a Force - an invisible one - had prohibited us.

We need a link, to weave a bond among the unexplainable pains of our life, to create a tie that unifies all the obscure sides of our comprehension.

We need a link, to connect the land of events with the sky of Judgements, to join the sea of knowledge with the chasms of the Heart .

We need a link to perceive the shape of that invisible world that daily hurts us, the Form of the Sense.

That shape is deeply buried into the invisible lands.

A depth is waiting for us.

The time has come.

Cuore sazio

T'incontro sulle scale, collinosa Manu.

"Troppo facile cederci il passo, con tutte le malefatte che ci fate".

Taccio.

"Ma non vedi che siete solo voi ogni giorno ad uccidere, stuprare, distruggere? Solo voi siete così".

Taccio.

"Se non ci foste voi... ma cosa avete nella testa?"

Poi mi guardi i pantaloni: "Fortunati siete! Voglio nascere maschio anch'io la prossima volta".

Cos'è accaduto, piccola Manu?

Invidi noi che, annichiliti, ascoltiamo in silenzio le accuse.

Sei gelosa di coloro che ti fanno, o forse - non lo escludi - sono il male.

Ammiri il fortunato stato di coloro che condanni per la sola appartenenza.

Vuoi essere come noi che - suggerisci - forse sarebbe meglio non fossimo.

Come se il tuo cuore fosse sazio d'innocenza, Manu.

Annichilazione

o della già celebrata nascita

Bella di bellezza e di conscia eleganza. Ricca di ricchezza e di antico nome.

Donna d'arte e di cultura, Lietta.

"Ho due figli" dici e aggiungi scherzando: "Potevo fare due figlie, ma ce ne sono già abbastanza di vittime in questo mondo, così ho preferito fare due maschi".

Annichiliti, tacciamo.

Applico la logica maschile, Lietta, la sola che possiedo:

anziché due vittime, due aguzzini,

anziché due derubati, meglio due ladri,

a due nuovi violentati hai preferito due stupratori,

anziché due espropriati, meglio due usurpatori

meglio carnefici che vittime

meglio nazisti che ebrei

meglio cattivi che buoni

meglio colpevoli che innocenti

meglio il Male del Bene.

Cerco di dirmi che sei cattiva, ma non ci riesco. Non sei cattiva: questo è tremendo. Se lo fossi, tutto ciò apparterrebbe a questo mondo.

Allora capisco.

Non sei tu colei che parla, qualcun Altro parla in te. E' la voce di Colei Che Tutto Comprende e Tutto Governa. E' Lei che parla giudicando e giudicando decreta.

Ecco dunque, nudi, chi siamo:

Noi stiamo senza orrore davanti al cumulo delle nostre colpe, senza rimorsi davanti ai nostri crimini, senza pentimento davanti alle nostre violenze, senza vergogna di fronte alle nostre vittime, indifferenti davanti alla somma delle nostre malefatte, senza sofferenza per le sofferenze inflitte, senza paura dell'inappellabile condanna, senza angoscia davanti alla nostra insolvibile colpa. Senza rimorsi, senza pietà, senza coscienza del male. Indegni del male. Se colpevoli.

Stiamo senza terrore di fronte alla decretata condanna della nostra innocenza e, insieme, senza pietà per noi stessi di fronte al destino della nostra colpevole nascita. Senza scandalo davanti all'ereditata colpevolezza che ci condanna innocenti. Senza angoscia davanti all'irrimediabile colpa della sola appartenenza: la nostra insostenibile innocenza. Inconsci e perciò indegni del bene. Se innocenti.

Non sei tu colei che parla, Lietta, non è il tuo cuore. E' la voce di Colei Che Tutto Comprende e Tutto Governa. E' Lei che parla giudicando e giudicando decreta: "Inconsci ed Indegni del bene e del male: fuori! Fuori dal Mondo! Andate via dal Mondo ora, voi tutti! Via di qui, ora e per sempre". Annichiliti, tacciamo.

Ma ora comprendiamo. E' il vostro turno: tocca a voi, ora, diventare il male.

Alla fonte dell'Origine

Quando venne il tempo dato Colei che Vuole guardò verso se stessa.

Non trovò sentimento che non le piacesse

Non trovò pulsione che non l'affascinasse

Non trovò affetto che non le corrispondesse

Non trovò passione che non l'innamorasse

Interrogò e trovò puro il suo cuore.

Guardò allora verso il Mondo e là non vide: Non vide male che da lei sorgesse

Non vide dolore che da lei nascesse

Non vide sofferenza che da lei derivasse

Non vide ferita che da lei provenisse

Non vide e non vedendo disse: "Il Bene"

Guardò allora verso il Mondo e guardando vide l'Inferno Terrestre.

"Un cuore malvagio ha generato tutto questo,

un cuore crudele è Padre di questo Mondo.

Non è il mio, non lo conosco!"

Ora guardando vide e vedendo disse: "Il Male"

ANASSIMANDRO

Come è necessario, verso l'Origine tramontano gli eventi del Tramonto. Ognuno pagando l'insolvibile colpa, finché non evapora il tempo.

Liberamente dal Detto di Anassimandro. "Prima parola Occidentale" (M. Heidegger)