A nome di tutti

di Cesare Brivio
settembre 2001

Venerdì 8 Settembre del 2001 ricorre l'anniversario del sacrificio di Antonello di Colfosco. Giovane maschio innocente, colpevolizzato fino a doversi distruggere con un gesto suicida per riaffermare la propria assoluta integrità ed il diritto a cercare la propria via che conduca all’amore. Come l’amore verso una giovane prostituta, da vivere per una sera insieme a lei.

Giovane uomo sottoposto ad un infame, insopportabile, linciaggio morale e psicologico a cui contestualmente e intenzionalmente, in alcune città d’Italia, venivano associati in una vergognosa e martellante campagna di stampa e persino di volantinaggi nelle scuole, tutti i maschi, minorenni e non, padri di famiglia e non. Con l’esplicita intenzione di trasformare strumentalmente, secondo un costume ormai invalso come regola, episodi di cronaca nera, come gli episodi di riduzione in schiavitù di alcune ragazze a scopo di prostituzione, episodi gravissimi e intollerabili ancorché quantitativamente marginali, in un processo di criminalizzazione dell’intero genere maschile.

Desidero ricordare la sua integrità umana e morale, la sua innocente ricerca, la sua generosa offerta d’amore, la ragazza di strada che ha accettato il suo amore ricambiandolo, nelle profondità misteriose e sacre di ogni incontro tra maschio e femmina, tra uomo e donna.

Desidero ricordare il suo dolore, senza limiti, ed il suo sacrificio, come il dolore ed il sacrificio di tutti i giovani maschi criminalizzati, offesi e violentati nei fondamenti stessi della loro identità maschile, da tutti gli attuali eroi del Bene e della Giustizia. Eroi celebrati e ispirati da una cultura e una civiltà tanto razzista, sessuofobica e infelice quanto travolta dalla follia delle proprie pratiche di repressione e di morte.

Eroi che, campioni dell’applauso televisivo, del successo editoriale, del consenso dei potenti, delle fortune massmediologiche economiche e di carriera di innumerevoli filantropi come di funzionari statali, promuovono con programmazioni trimestrali campagne violente, senza equilibrio, umanità e giustizia, polveroni crudeli, carnevalate irresponsabili, senza alcun esito positivo che non sia una cultura del linciaggio dagli effetti devastanti incomparabilmente più gravi dei mali che dicono di combattere, del tutto estranee al bene che vorrebbero fare.

Alla tomba di Antonello porterò gigli bianchi e quelli aranciofuoco delle nostre montagne.

A nome di tutti.

(Antonello, giovane di Treviso, suicidatosi l' 8 settembre 2000 per essere stato colto con una prostituta).